Teo Conte

 

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA

Era una notte buia e tempestosa (si, caro lettore, lo so che stai pensando ad un plagio da parte mia all’insigne opera di Snoopy, ma mettiti nei miei panni: devo forse parlarti di una magnifica giornata di primavera se questo non è vero? La notte era buia e tempestosa, punto e basta!). Ricominciamo, era una notte buia e tempestosa, dall’Ocean salivano nubi che si gettavano come furie bianche sulla prateria dove non si vedeva un cane. Si, per la verità si vedeva solo un toro, dimenticato nel recinto dal pigrone del suo proprietario. Gli allegri leprotti non erano più allegri e se ne stavano rintanati, fradici e freddolosi. Solo due cavalieri spronavano i loro destrieri come cavalli pazzi per comunicare la notizia che avrebbe sconvolto molte vite.

Finalmente, percorsa la Valsesia, discesa la costa dell’olmo e attraversate le vignebasse, trovarono la locanda “Due Leoni”. Il cavaliere più anziano disse all’altro: “Sei troppo scapestrato, è meglio che mi aspetti fuori ” e scese di cavallo, atletico ma non troppo. Appena entrato fu assordato da una cacofonia proveniente da una banda di pessimi elementi,  evidentemente presipercaso. Tentavano con scarso successo di suonare la N. 3 in re min op. 30, sulle cui note una ballerina, una tal zornetta, ballava una improbabil3 danza del ventre. L’oste, un tipo scapigliato detto pisolo, aveva appoggiato pesantemente la testa sul bancone mentre un galletto, assunto con funzioni di sveglia, tentava disperatamente quanto inutilmente di scuoterlo dal suo torpore. Gli avventori pigri e scoglionati in attesa di un bicchiere di sangiovese (gli astemi dovevano accontentarsi di sottomarca di aranciata, la orangepool) si scaldavano al grande fuoco del camino dove girava uno spiedo con un maiale gigantesco, veramente un Real Purcello. Sul fianco del camino era steso un filo per asciugare la biancheria. Il cavaliere vedendo gli 11 calzini appesi pensò: “Ci deve essere uno zoppo”. Poi vide in un angolo il personaggio che cercava. Si trattava di un vecchio che a giudicare dalla lunghezza di barba e capelli e dalla profondità delle rughe doveva essere plurimillenario.

“Salve Progenitus, ti ho portato l’importante notizia”

“Potevi risparmiarti la strada e farmi un fax”

“E’ un segreto, temevo che potesse trapelare”

“Benedetti giovani! Sapete sempre tutto ma mai quello che serve! Non sai che adesso c’è un nuovo servizio di fax criptato che si chiama mister fax?” 

“Va bene, sono venuto di persona perché esigo una lauta ricompensa!”

“Ti posso dare 5 piotte …”

“Vecchio, non scherzare con me o ti farò vedere i sorci verdi

“ … e io i topigrigi!”

Il cavaliere, preso alla sprovvista,  pensò di ribattere con uomini&topi ma alla fine rinunciò e disse:

Superadmin ha ceduto alle richieste dell’opposizione, guidata da Chiagni-e-fotti”

“Chi sarebbe questo Chiagni-e-fotti?”

“E’ il nome in codice di karlacci

“Avrei dovuto pensarci! E allora cosa succederà?”

“Dalla prossima stagione in Italia ci saranno 320 serie A costituite da una sola squadra che così vincerà il suo girone e potrà fregiarsi del titolo di campione d’Italia”

Segreto sarà felix esi butterà come un falco su questa opportunità creando una infinity di scudetti.”

“Ora vado a completare la missione” ed uscì per ripartire rapido al galoppo.

La notte era sempre buia e tempestosa e la luna era calante. (Si, siiii, caro lettore, lo so che se la notte è buia la luna non si dovrebbe vedere, ma io so, e tutti sanno, che moon, ossia la luna, a fronte di poche fasi crescenti ha lunghissime fasi calanti ed ora giustappunto è in fase calante. Soddisfatto?)

 

ERA DI MARTEDI'

La comitiva, capeggiata dal famoso allenatore Mourinho, partì da Venezia diretta verso le Dolomiti in una splendida giornata di sole primaverile, che però doveva riservare molte sorprese. Era di martedì.

La prima li aspettava già dopo pochi chilometri. Nel piazzale antistante uno stadio, sotto un sole cocente, un forsennato agitava la frusta e faceva ballare un povero malcapitato, che pregava: “pietà, cav, pietà!”

Mourinho non resistette e se ne uscì con un “por que?” L’esagitato, evidentemente duro d’orecchi oltre che di comprendonio, sbraitò: Porcheso, sì! Ostregheta! Sto lazaron se ga ciapà i me schei par far piovar e desso el bala fin che no piove!  (trad: Certo che inveisco, accidenti! Questo delinquente si è preso i miei soldi assicurando che avrebbe fatto piovere e adesso balla fino a che non piove!). E ancora Mourinho col suo “Por que?” “Porché porché … quasi quasi te frusto anca ti … speta che penso … è per l’uva! … Speta! Prima che te me disi ancora porché te spiego che “in aprile ogni goccia un barile” vol dir che ogni pioggia in aprile assicura una vendemmia abbondante”.

La comitiva riprese il viaggio mentre il cielo si annuvolava sempre più. Nel piazzale di uno stadio molto grande che incuriosì la comitiva per il suo improbabile nome, Aurora-Luna, una interà tribù di indiani Navajos stava effettuando la danza della pioggia. All’immancabile “por que?” la risposta fu: “Prove del festival della danza etnica”. Mourinho stava per obiettare ma lo sguardo sornione di chi aveva parlato gli ricordava troppo quello di Guardiola e preferì lasciar perdere.

Il tempo continuava a peggiorare ed oramai pioveva quando la comitiva vide un tizio che, molto soddisfatto, pagava alcuni tecnici, chiaramente cinesi. “Por que?” “Perché questi 11 calzini puzzano troppo e le mamme non li vogliono più lavare. Speriamo che lasciandoli alla pioggia qualche giorno si deodorino un po’”. Mourinho, sempre più convinto di essere l’unica persona al mondo dotata di intelletto, fece una faccia come se gli avessero nominato il Barsa e se ne andò.

L’umore della comitiva si stava rabbuiando parallelamente al meteo ed ebbe il definitivo tracollo all’arrivo a Calalzo: nevicava! Mourinho con un diavolo per capello stava per lanciare il suo fatidico “por que” quando udì un personaggio misterioso (ma forse sarebbe più corretto chiamarlo misterfaxioso) gridare: “Basta con i cannoni!”. Il “Por que” uscì da solo. “ ehm … per allungare la stagione di sci …” “Por que? Sopra il paese?”  Colto in flagrante, mister fax ricordò quello che diceva sempre ai suoi: ”la miglior difesa è l’attacco!” ed è partito in quarta: “Senti amico, tu, il tuo campionato l’hai già perso mentre invece io posso vincerlo! Quindi per cortesia, quando parli con me … stai zitto!” E fu così che il Cadore vide due miracoli in un giorno solo, una nevicata in un giorno di sole e Mourinho senza parole. Per la cronaca, solo pochi minuti dopo mister fax ricevette una telefonata dal direttore generale del Real Madrid, Jorge Valdano, con felicitazioni e richiesta di consigli.

La comitiva, oramai stremata psicologicamente, si arrese e fece ritorno alla base senza sapere che a pochi chilometri le Dolomiti splendevano in tutta la loro maestosità nel cielo terso di una bellissima giornata di sole. Questo insuccesso produsse tuttavia molti effetti, eccone alcuni.

La UEFA ha revocato la squalifica a Mourinho ed anzi lo ha proposto al premio Nobel per la ricerca scientifica per l’innovativo metodo;

Il Consiglio Superiore di Pediatria ha deciso di rinominare “l’età dei perché” dei bambini in “fase mourinhana dell’età evolutiva”.

I meteorologi si sono buttati a capofitto sul problema delle anomalie meteo del martedì ed hanno cestinato completamente l’annosa questione del buco dell’ozono.

La trasmissione Porta a Porta, dopo anni di trasmissioni su crimini e politica (argomenti del resto molto simili) ha finalmente trovato un altro argomento da trattare una sera sì … e l’altra invece pure!

Gli psicologi hanno individuato due nuove patologie: la gineliomania (gino=donna + elio=sole + mania) e la archeliofobia (arca=capo + elio + fobia=terrore).

I governi di Paesi interni come la Svizzera sono in trattative per importare un po’ di mare in modo da ridurre gli oneri della gineliomania. L’Italia per sfruttare la situazione sta studiando come spedire Lampedusa, mare e tutto il resto compreso,  in Boemia.

Il famoso economista Seosavésse Teodirìa, l’unico che sa dare una risposta ad ogni quesito, ha proposto alla UE che i martedì di sole siano assimilati ad una calamità naturale e come tali sovvenzionati.

La nota agenzia svizzera di statistica economica Kigelantel-Kulsel-Tegna ha svolto delle ricerche che sono sfociate in un vero e proprio studio socio-economico. Eccone le risultanze:

  1.  I frequentatori delle tribune centrali sono degli arrampicatori sociali che sposano donne abbienti. Quando le mogli decidono di andare al mare,  sarebbe troppo rischioso opporsi;

  2. I frequentatori delle tribune laterali sono molto disponibili con le mogli ma patteggiano un 50-50, una volta al mare, la successiva allo stadio;

  3. I frequentatori dei distinti sono single, modesta disponibilità economica e totale disponibilità di tempo;

  4. I frequentatori della curva sono sposati, non rinunciano alla partita ma hanno pochi spiccioli perché la moglie è andata al mare portandosi il portafoglio.

 

Riunione del Consiglio di Redazione

L'allegra compagnia non si preoccupava affatto, ed a ragione, dell'inclemenza del tempo di quella umida serata novembrina. Il presidente Cav, Sior Todaro, Teo Conte ed alcuni altri amici stavano infatti seduti accanto ad un caminetto acceso mangiando caldarroste e patate americane e sorseggiando un ottimo "vin novo". Non facevano infatti pazzie per il vino novello ma una volta all'anno cedevano al richiamo del vino nuovo tradizionale che con le castagne si sposa a meraviglia. Normalmente questa riunione, quasi rituale, si svolgeva il giorno di S.Martino ma questa volta dovevano parlare di cose importanti e ... il vino nuovo era già buono.

Il primo ad affrontare il discorso fu Sior Todaro che si rivolse al Presidente: "Ciò Cav, il commendatore Zornetta ...". Non riuscì a finire la frase che fu interrotto da Teo Conte: "Ah si? Zornetta è commendatore? e da quando? nessuno mi ha detto niente ..." La replica stizzita di Sior Todaro non si fece attendere: "Non me l'ha detto nessuno! Ma cerchiamo di ragionare, se il nostro presidente è cavaliere, Zornetta che è più bravo sarà almeno commendatore! E adesso magna e tasi! Allora ... il commendator Zornetta chiede che riapriamo il sito. Cosa facciamo?" Il Presidente, notoriamente poco incline al lavoro, ribattè subito: "Io ho già trovato la struttura ... se voi pensate ai contenuti, si può fare!" Sior Todaro e Teo Conte abboccarono subito all'amo. Entrambi, sia pur per motivazioni diverse, avevano bisogno di uno spazio per lamentarsi, il primo, o per raccontare, il secondo, senza essere interrotti.

"E come lo chiamiamo?- riprese Sior Todaro - Giornale non mi sembra appropriato perchè esce un giorno si e trecento no ..." "Periodico?" propose Teo. "Pezo tacòn che sbrego (trad: dalla padella alla brace, letteralmente: peggiore la toppa dello strappo), non c'è niente di più aperiodico!" "E allora: Notiziario" insistette Teo. "Ma servirebbero notizie che facessero notizia! Quelle sui Cavalieri che notizie sono?" Replicò Sior Todaro. Il silenzio successivo fu rotto da un signore rubizzo che pareva interessato solo al vin novo, il professor Bruce Scott, docente di gaelico antico all'Università Laica di Sambughè di Campocroce. "Why not ... Magazine?". "Caro Bruza e Scota, ti ringraziamo del tuo colto consiglio, darebbe anche un tocco di internazionalità ... ma nel Veneto il "magazin" è un posto dove si butta dentro di tutto ... per non tirarlo mai fuori! Non mi sembra di buon auspicio". Un titubante Teo Conte sussurrò allora: " E ... sito?" "Si, bravo, stà sito! (=stai zitto) ... però fammici pensare ... Il commendator Zornetta è veneto, perciò non potrà più lamentarsi se ... il sito sta zitto! Abile e arruolato!"

L'accordo fu immediato ... anche perchè tutti temevano che il silenzioso Bruce Scott finisse tutto il vino.

Una nota a margine: la riunione non si potrà ripetere il giorno di S.Martino, come da tradizione, perchè ... il vin novo è finito!

(06/11/11)